La costruzione del Tempio

È uno degli stadi che appartengono al cuore di tutti gli appassionati della storia del calcio. Da molti ne è stato considerato addirittura il Tempio. Qui ne celebriamo con affetto la ricorrenza della fondazione, novant'anni fa, ma anche, con l'animo in lutto, la sua scomparsa: la sua esistenza è singolarmente coincisa, infatti, con la durata media della vita di un uomo, ottant'anni. Le gru finirono di edificarlo nell'aprile del 1923, le ruspe e la dinamite lo hanno abbattuto nel 2003. È forse anche per questo che quasi tutti sono affezionati al suo ricordo come a quello di una persona cara.

Stiamo parlando, ovviamente, dell'Empire Stadium costruito nel Wembley Park, nei sobborghi di Londra. Più noto, semplicemente, come Wembley. Ciascuno di noi ne conserva un proprio ricordo: c'è chi ha avuto la fortuna di godervi dal vivo una partita, chi l'occasione di visitarlo, chi - i più - quella di vederlo solo per immagini (filmati, televisioni, fotografie). E nelle immagini vive tuttora nel ricordo di tutti.

5 settembre 1922: l'Empire Stadium in costruzione
Ma è divenuto un luogo di culto per caso, come spesso accade secondo i percorsi sghembi della storia. Nelle intenzioni originarie doveva servire solo per le manifestazioni legate alla Esposizione universale organizzata per celebrare l'Impero britannico nel 1924. Non era destinato, cioè, a essere un impianto per ospitare solo partite di calcio, bensì uno stadio nazionale dello sport, con tanto di pista da atletica. L'ipotesi iniziale, anzi, era quella di abbatterlo al termine dell'Esposizione. L'idea di farne la casa delle partite della nazionale inglese maturò solo quando se ne scoprì la funzionalità.


Il terreno sul quale sorse lo stadio apparteneva a un'area dove fin dagli anni 1880s erano stati ricavati dei campi da calcio e per il cricket. Il Wembley Park costituiva un'enorme zona ricreativa immersa nel verde a nord-ovest della capitale, raggiungibile con il treno, e meta abituale delle passeggiate dei londinesi. Tra la fine del secolo e il primo decennio del Novecento vi fu anche avventurosamente avviata e poi abortita, per il cedimento del terreno, la costruzione di una enorme torre in ferro che nelle intenzioni doveva essere più alta e spettacolare di quella costruita da Eiffel a Parigi. La riqualificazione della zona fu pianificata alla fine della prima guerra mondiale, quando il governo vi individuò il sito dove tenere l'Esposizione del 1924. L’area dov'era stata avviata la costruzione della torre fu destinata allo stadio.

Il progetto – su disegno degli architetti John Simpson e Maxwell Ayrton – fu autorizzato nel febbraio 1922 e qualche settimana dopo le maestranze dell’impresa di costruzioni di sir Robert McAlpine, guidate dall'ingegnere capo Owen Williams, cominciarono i lavori di sbancamento, con la rimozione di circa 120.000 metri cubi di terra per livellare il sito. In poco meno di un anno lo stadio era pronto, giusto in tempo per ospitare il 28 aprile 1923 la finale della Football Association Cup del 1923 tra Bolton Wanderers e West Ham United. Alla costruzione parteciparono circa 3.000 persone. Di quell'impresa si sono conservate alcune fotografie [vedi] e un paio di filmati dei collaudi tecnici (che coinvolsero 1.280 persone chiamate a spostarsi e a saltare all'unisono sulle gradinate) [vedi: 01 - 02].

Inverno 1923: la costruzione di una delle Twin Towers
L’impianto – che prevedeva lo spazio per la pista di atletica – era costituito da un unico grande anello di gradinate capaci di ospitare circa 125.000 spettatori, di cui 45.000 a sedere. Le due tribune erano in parte coperte: la principale alloggiava il palco reale, raggiungibile direttamente dal campo con una scalinata di 39 gradini. L'esterno era caratterizzato da facciate in stile vittoriano e da due torri bianche – le celebri Twin Towers – alte 38 metri, che delimitavano l'ingresso alla tribuna principale, la North Stand. L’opera costò 750.000 sterline. Tra i materiali utilizzati furono 1.400 tonnellate di acciaio; mezzo milione di rivetti; 600 tonnellate di barre di acciaio a rinforzo di 25.000 tonnellate di cemento; e 14 chilometri di travi in cemento per formare le gradinate.

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