Més que un estadio

Coreografia barcellonista
E' una sensazione: oggi, nell'immaginario pedatorio globale, Camp Nou è il centro del pianeta. Nel bene e nel male. Si è forse preso lo spazio e il tempo che furono del Bernabéu, di Wembley, del Maracanã. Mutamenti che non dipendono solo dalla variabile geografia del potere. Camp Nou è il paradiso moderno del football; così come il Barça è da decenni il club che sperimenta, scrive e riscrive lo spartito della melodia celeste, nella lingua da tutti compresa. E i più grandi tra gli ultimi figli di Eupalla, in questo ormai lungo tempo, hanno recitato a Camp Nou, nella ricerca dell'interpretazione perfetta e definitiva: da Michels a Guardiola, da Cruijff a Messi, da Maradona a Ronaldo.

Naturalmente esistono scuole di pensiero (e di calcio) che a questa egemonia si oppongono, nell'orizzonte limitato del gioco e nella disperata difesa di spazi e identità. Un ruolo che da alcuni anni è interpretato soprattutto dal Real Madrid, e non soltanto per ragioni di antica e storica rivalità politico-sportiva. Ma non soltanto dal Real Madrid. Si ripensi alla semifinale di ritorno della Champion's League 2011-2012, quando a Camp Nou si presentò il Chelsea, forte del vantaggio di un solo gol conseguito fra le mura amiche; si riveda la strenua resistenza opposta dai Blues allo sfibrato assedio della Philarmonica; si riascoltino gli applausi che il mondo regalò a quell'impresa (dagli stessi critici, dalle stesse 'scuole' che fino al giorno prima avrebbero dispensato commenti inorriditi e trattati di disapprovazione): tutto ciò, tutto insieme, rappresentava la reazione dei dominati alla legge dei dominanti. Battere il Barça, espugnare il Camp Nou non significa soltanto vincere una partita, superare un turno di coppa, sollevare una coppa; significa candidarsi al regno, porre le basi per la transizione a un'era nuova e diversa. Progettare il tempo e lo spazio del futuro del football; restituire a Camp Nou la sua dimensione originaria: quella di uno stadio - cuore e simbolo della Catalogna, certamente, ma nulla più -, solo uno fra i tanti.

Solo uo stadio: l'infanzia del Camp Nou